giovedì 21 dicembre 2017

Recensione: La verità sul caso Harry Quebert - Joël Dicker


Titolo: La verità sul caso Harry Quebert
Titolo originale: La Vérité sur l'affaire Harry Quebert
Autore: Joël Dicker
Editore: Bompiani
Tradotto da: Vincenzo Vega
Pagine: 779
Prezzo: 9,90 € 

Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e affermato scrittore Harry Ouebert, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore. Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trentanni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.

Alla fine l'ho letto anch'io. Tutti ne parlavano, molti bene e altri male, così l'ho acquistato e l'ho letto per curiosità, perché volevo esprimere un mio parere a riguardo. Tra l'altro viene classificato come giallo/thriller, il mio genere preferito, e non potevo restare indifferente.
Prima però, per evitare di avere alte aspettative, ho letto un'opera precedente dell'autore: "Gli ultimi giorni dei nostri padri", così, tanto per farmi un'idea generica. 

La fascetta del libro dice: "Il thriller mozzafiato che ha cambiato le regole del gioco." Ecco, prendetela, strappatela, fatene dei coriandoli e conservateli per Carnevale.
Un thriller? Questo? No, assolutamente!

Lo dico senza girarci intorno: non mi è piaciuto, onestamente non capisco come abbia fatto ad avere tutto questo successo. 

L'intreccio:
Un libro che ha 400 pagine di troppo, il colpevole lo si intuisce benissimo nelle prime cento pagine, ma l'autore ha allungato il brodo e ha cercato di intrecciare a più non posso la trama, sperando di renderla ricca di colpi di scena e suspense. Dicker non si è reso conto che facendo in questo modo ha solo esasperato la trama, rendendola ridicola e inverosimile, come se fosse una parodia di un insieme di elementi che caratterizzano un thriller.

Parliamo dell'amore tra Harry e Nola:
Un amore proibito tra un trentenne e una quindicenne nato così, all'improvviso. Ci può stare. Ma lo sviluppo? Non c'è coinvolgimento, non vengono descritte le basi su cui poggia il loro amore. Si sono visti, lui comincia a scrivere ripetutamente N-O-L-A su qualsiasi pezzo di carta (ma ti riprendi?). I dialoghi tra i due sono tanto infantili che sembrano essere scritti da una tredicenne e alcune frasi sembrano quelle che leggiamo sui muri imbrattati o nei bagni delle scuole.
Passi pure per Nola, è una quindicenne idiota ingenua, in preda all'infatuamento che dà un peso diverso alle parole, ma Harry? Fratello mio, hai trent'anni e come ti comporti?
Tutto questo per dire che l'autore ha fatto una strana scelta nel raccontare un amore in questo modo  superficiale.

Inoltre Harry parla con Marcus di Nola definendola "matura". Sì? E in cosa, mi scusi autore? La tipa balla per la stanza e danza con le onde e niente di più. Perché dici che è matura?

La madre di Marcus:
Si tratta di un personaggio secondario, che si sente telefonicamente con il figlio. Perché renderla così irritante? Con i suoi continui rimproveri al figlio sul fatto che deve sposarsi, e stiamo parlando del 2008. Ai fini della trama è inutile, ma non capisco perché caratterizzarla così. Per far sentire il lettore più nervoso del solito? Beh, grazie!

In realtà ci sono altri aspetti da considerare, ma non mi va di farne un trattato. Dico, per finire, che il problema principale del romanzo è che non trasmette nulla. Dopo averlo letto c'era solo il vuoto e niente più. Non ho provato empatia, non mi sono emozionata, non mi sono sentita coinvolta. Il motivo è semplice: è un libro superficiale, non c'è la maturità dell'autore nel trattare i temi proposti e i rapporti umani che si vanno ad instaurare.

Come mai ha avuto questo successo? Non lo so. Forse per l'intreccio, anche se io l'ho trovato esagerato, o perché, nonostante le 779 pagine, si legge in fretta. 

Lo consiglio? NO!
È un libro troppo sopravvalutato, che di mozzafiato non ha nulla!


4 commenti:

  1. Io avevo sentito tanti pareri positivi, però ho apprezzato leggere la tua critica, nel caso lo comprassi ho anche il tuo giudizio da tenere a conto :) grazie per la recensione, molto utile

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    1. Già, anche io all'inizio avevo letto tantissimi pareri positivi. Poi l'ho letto e ci sono rimasta male. Mi dispiace giudicare male un libro, ma sono stata onesta!
      Grazie a te per aver trovato utile il mio pensiero! :)

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  2. Anch'io avevo letto tante recensioni positive... mah.
    Ci sono rimasta un po' male a leggere la tua recensione. Se lo leggerò ti farò sapere la mia opinione.

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    1. È stata davvero una delusione, purtroppo.
      Certo, sono curiosa di sapere la tua opinione a riguardo :)

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