mercoledì 13 dicembre 2017

Recensione: Il predicatore - Camilla Läckberg


Titolo: Il predicatore
Titolo originale: Predikanten 
Autore: Camilla Läckberg
Editore: Marsilio
Tradotto da: Laura Cangemi
Anno di pubblicazione: 2010
Pagine: 462
Prezzo: 14,00 € 

Da più di vent'anni una dolorosa faida lacera la famiglia Hult: Ephraim, il predicatore che infiammava le folle promettendo guarigione e salvezza, ha lasciato ai suoi discendenti un'eredità molto controversa. Il peso del sospetto continua a gravare su un ramo del clan, coinvolto suo malgrado nella sparizione di due ragazze risalente a molti anni prima. Una vicenda che nel delizioso paesino di Fjallbacka, sulla costa occidentale della Svezia invasa dai turisti per la bella stagione, torna a essere sulla bocca di tutti dopo l'omicidio di una giovane donna, quando in una splendida gola naturale, sotto quel corpo martoriato, la polizia scopre anche i resti di due scheletri. La calda estate di Erica Falck e Patrik Hedstròm, che presto avranno un bambino, viene cosi sconvolta da un'indagine che, in un'angosciosa lotta contro il tempo, cerca di sviscerare i meccanismi della seduzione del potere, sfidando la malevolenza di una piccola comunità di provincia carica di segreti.

Eccoci con il secondo libro della serie dedicata a Erica Falck e Patrik Hedstròm dell'autrice Camilla Läckberg. Vi ricordo che il primo libro è "La principessa di ghiaccio", ve ne ho parlato QUI.

È estate a Fjällbacka, dove ritroviamo i nostri amati protagonisti. Erica è alle prese con la gravidanza e Patrik è in ferie. Ma la tranquillità viene interrotta da una scoperta sconvolgente: viene ritrovato il corpo di una donna, insieme a dei resti di due donne scomparse venti anni prima.
Di nuovo un intreccio tra presente e passato che coinvolge una famosa famiglia del posto: la famiglia Hult.

"I numeri erano quello che gli riusciva meglio, nella vita. A differenza degli esseri umani, con la loro emotività e la loro irrazionalità, così irritanti, i numeri seguivano regole certe."

Penso sia normale un leggero paragone con il romanzo precedente e, personalmente, ho trovato "Il predicatore" più coinvolgente e con attimi di elevata suspense. Un punto a suo sfavore, però, è il ruolo di Erica. Qui mi è sembrata un personaggio secondario, poco coinvolta, e i momenti a lei dedicati mi sono sembrati poco avvincenti. 
Tutto ciò che mi importava era immergermi nei pensieri di Patrik e capire chi fosse il colpevole.

L'autrice si è rivelata nuovamente abile nel manipolare presente e passato, la suspense è alta, lo stile scorrevole e i personaggi coinvolti sono descritti benissimo al livello psicologico tanto da farli sembrare reali.

C'è solo una cosa che mi ha lasciata perplessa. Successivamente ho letto "Uomini che odiano le donne" di Stieg Larsson uscito prima de "Il predicatore". Sarà per la somiglianza dei temi trattati, ma mi è sembrato che la Läckberg si sia ispirata forse un po' troppo a Larsson. È inevitabile il confronto tra la famiglia Hult e la famiglia Vanger.

Ma nonostante tutto, è un libro che mi sento di consigliare se volete una storia ricca di segreti, omicidi, sette e rapimenti.


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